I tutori specifici per la cura dell’epicondilite sono dei supporti studiati per aiutare l’articolazione del gomito ad effettuare quei movimenti che, altrimenti, sarebbero dolorosi.
Cos’è l’epicondilite?
L’epicondilite, conosciuta comunemente come “gomito del tennista”, è un processo degenerativo dei tendini del gomito, in particolare di quelli posizionati sull’epicondilo laterale. Non si deve pensare che sia una patologia che colpisce solo gli sportivi, riguarda anche chi, per esempio, tiene gli arti superiori fermi, nella stessa posizione, per diverso tempo, come pianisti o scrittori.
Per prevenire l’epicondilite i medici consigliano di riscaldare l’articolazione prima di effettuare degli sforzi fisici. Bisogna prestare attenzione a questo suggerimento poiché, tale patologia, se non curata adeguatamente, può diventare cronica e invalidante.
Cause
Le cause dell’epicondilite sono da ricercarsi in:
- Traumi diretti sulla zona del gomito (come cadute, incidenti ecc…) con una successiva infiammazione.
- Microtraumatismi dovuti a movimenti ripetitivi.
Sintomi
Il dolore si localizza nella parte esterna del gomito fino ad arrivare all’avambraccio e al polso, possono anche manifestarsi:
- difficoltà a distendere il polso;
- difficoltà nel prendere in mano degli oggetti;
- debolezza dell’avambraccio.
Al principio dell’insorgere dell’epicondilite si nota un senso di stanchezza generale e dolore che si manifesta quando si combinano insieme i movimenti di mano, polso e gomito.
Terapia
Si tenta, inizialmente, una terapia di tipo conservativo, stimolando l’articolazione alla guarigione per scongiurare l’intervento chirurgico. La terapia prevede:
- Stare a riposo.
- Somministrazione di farmaci antidolorifici.
- Somministrazione di farmaci antinfiammatori.
- Utilizzo di tutori specifici.
- Cicli di tecarterapia, laserterapia, ultrasuoni in acqua o ionoforesi con antinfiammatori.
- Ciclo infiltrativo (in casi particolarmente dolorosi e che non rispondono alle terapie precedenti).
Se le terapie non producono effetti positivi, il medico valuterà la possibilità di un intervento chirurgico.
Com’è fatto e a cosa serve il tutore per l’epicondilite?
Esistono molti tipi di tutori per curare l’epicondilite. Essi sono costituiti da una struttura a bracciale con un supporto più duro che si trova incluso proprio nel bracciale. Il tutore per l’epicondilite è una fascia elastica o in neoprene, al suo interno è posta una superficie dura, del diametro di qualche centimetro, che deve essere applicata in corrispondenza della zona dolorante.
Lo scopo del tutore è quello di creare una leggera pressione nell’area infiammata. Il tutore si utilizza soprattutto durante la fase acuta (ovvero nella fase iniziale della malattia) perché aiuta il paziente a controllare il dolore e a non peggiorare lo stato dell’articolazione, e favorisce il processo di guarigione.
Il tutore, se utilizzato come singolo elemento nella cura dell’epicondilite non permette di guarire, va sempre utilizzato insieme alle cure prescritte dallo specialista che valuta, caso per caso, metodologie d’approccio e tempistiche.
Come scegliere il tutore adatto per l’epicondilite
La scelta del materiale è fondamentale. Un buon tutore deve essere realizzato con i migliori materiali sul mercato, preferibilmente anti-sudore e anti-sfregamento. La scelta di un buon materiale determina non solo una buona vestibilità ma anche una maggiore durabilità nel tempo.
Per quanto tempo va indossato?
Sarà il medico curante a decidere per quanto tempo e in quali circostanze indossare il tutore.
Se stai cercando dei tutori per epicondilite o per gomito a Lecce, li trovi da Footcare. I tutori Footcare riducono il dolore e le tensioni muscolari.