Una dolorosa tendinite oppure un brutto trauma al polso possono dover significare il ricorso all’utilizzo della polsiera ortopedica. Si tratta di un’ortesi molto utile per lenire i dolori di determinate patologie in quanto immobilizzano il polso e lo sorreggono in modo da poter effettuare i movimenti con tranquillità. Anche dopo un intervento chirurgico, vengono prescritte dal medico per una guarigione graduale ed efficace.
La polsiera ortopedica è presente in diversi modelli, ognuno dei quali è pensato per risolvere un problema specifico. Ecco perché sarà il proprio medico specialista a prescrivere quella più adatta in base alla funzione da svolgere e alla taglia giusta. Infatti, la polsiera ortopedica deve essere comoda e funzionale, come fosse una seconda pelle. Ad oggi, le polsiere sono realizzate con materiali anallergici e traspiranti, che non danno fastidio al tatto.
Scopriamo, di seguito, a cosa serve e le tipologie principali di polsiere esistenti sottolineando la differenza tra polsiere rigide e morbide
Le varie funzioni della polsiera ortopedica
le polsiere ortopediche hanno lo scopo offrire un valido supporto al polso e, come detto in precedenza, si utilizzano per risolvere molte delle patologie legate a quest’articolazione. Possono essere utilizzate anche durante l’attività sportiva per contribuire al corretto posizionamento del polso in modo da evitare eventuali infortuni. In generale, la polsiera ortopedica deve rispettare queste caratteristiche:
- Adesione e compressione con il polso in modo da sorreggerlo e garantire la posizione corretta durante i movimenti;
- Perfetta ergonomia in modo da facilitare le attività quotidiane, adattandosi all’anatomia dell’arto,
- Materiale traspirante, anallergico e resistente, così da garantire una certa comodità;
- Regolabile per adattarsi alla dimensione del polso, solitamente con chiusure in velcro.
Grazie a queste caratteristiche la polsiera ortopedica è indicata per patologie diverse, tra cui:
- Tendinite;
- sindrome del tunnel carpale;
- fratture semplici o scomposte;
- interventi chirurgici al polso.
Queste sono solo quelle più comuni. In base, però, al problema sono diversi i disturbi che si possono curare per alleviare il dolore e arginarlo.
La differenza tra polsiera rigida e polsiera morbida
Le polsiere ortopediche si differenziano, sostanzialmente dalla loro composizione. Infatti, esistono sia quelle rigide che quelle morbide.
La polsiera rigida, si utilizza, solitamente, in casi più gravi poiché interessa anche la zona del pollice in modo da immobilizzare il polso e anche il dito. Questo tipo di polsiera viene prescritta soprattutto dopo interventi chirurgici per supportare l’arto o per curare patologie croniche o infiammatorie. Tra quelle rigide, vi sono anche le polsiere steccate: composte da vere e proprie stecche per curare distorsioni, fratture, tendinite al flessore o gravi sindromi del tunnel carpale.
La polsiera morbida, invece, ha un tessuto molto flessibile e si richiude con una fascia in velcro, così da adattarsi perfettamente al poso del paziente. Questa tipologia di polsiera ortopedica non ha effettua un’immobilizzazione completa sull’arto ma ha lo scopo di prevenire eventuali traumi, limitando lievemente i movimenti. È un’ortesi consigliata anche per chi pratica sport e si sta riprendendo da un infortunio, così da non rischiare “movimenti falsi”.
Prima di capire di che tipo di polsiera ortopedica abbiate bisogno è opportuno effettuare una visita specialistica e seguire ciò che vi ha indicato il medico. Presso il Centro Footcare, potrete trovare polsiere ortopediche a Lecce per ogni patologia ed esigenza. Per ulteriori informazioni potete contattarci e saremo lieti di sollevare qualsiasi dubbio.
